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Comune di Castellalto

Due gioielli da scoprire

Superficie: 34,18 km²
Abitanti: 7.519

Tra le splendide vallate del Tordino e del Vomano, il Comune di Castellalto gode dell’insolito privilegio di avere ben due centri storici, Castellalto (481 m.s. l.m. ) e Castelbasso (326 m.s. l.m.), cui si aggiunge il moderno centro di Castelnuovo al Vomano.

Castellalto

Arroccato su una collina a 481 metri s.l.m. tra i fiumi Vomano e Tordino, un tempo Castellum Vetulum o anche Castrum Veteri Trasmundi, dal nome del suo feudatario del XIII secolo, si racconta ancor oggi attraverso possenti mura a scarpa che ne garantivano protezione, segno indelebile della vera essenza del borgo. Al di fuori di esse trova spazio l’austera Chiesa di S. Maria degli Angeli, dalla struttura semplice in laterizio e ciottoli di fiume, evocando un mero senso di pace dove trovavano rifugio i fedeli sin dai tempi antichi, rivolgendosi alla Vergine Maria. CASTELBASSONon mancano importanti tracce della potente famiglia degli Acquaviva da cui Castellalto dipese tra il XIV ed il XVI secolo, che sopravvivono in uno stemma in pietra incastonato nel cinquecentesco Palazzo Tosi. Tra antiche case una addossata all’altra in file interrotte da passaggi voltati, secondo un’ideologia tipicamente medievale del sistema arroccato, spunta la torre campanaria della Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista, in pregevole stile barocco.
Ma l’antico borgo nasconde tracce di un passato molto più lontano, che affonda le sue radici al tempo dei sabini e più nello specifico nella cultura dei pretuzi, popolo preromano insediato nel territorio, al quale è ascrivibile il rinvenimento di un bronzetto italico nei pressi del fiume Tordino, di fattura ellenistica e databile al III-II sec. a.C. Si tratta di Ercole, rivestito dalla sola pelle di leone, che in ambito sabellico era normalmente connesso con la pastorizia e la transumanza. Con molta probabilità, si trattava di un dono votivo da collocare come era solito, nei tempi italici intitolati a tali divinità e soprattutto a scopo propiziatorio. Non mancano tracce di una successiva occupazione romana in età imperiale, testimoniata in particolar modo una serie di numerosi frammenti di coppi forniti da Quinto, con veri e propri “marchi di fabbrica” provenienti dalla località villa S. Pietro, tutti riconducibili ad un certo Cluvio Commodo, probabilmente il proprietario di una fabbrica di produzione di coppi, vista la numerosa presenza di elementi fittili con timbro. Passando per i monaci benedettini, fertili possedimenti dei feudatari, scorrerie e lotte tra possidenti, le fonti sino agli inizi del XV secolo identificano il territorio come De Castro Veteri, procedendo con il periodico passaggio alla potente famiglia Acquaviva, Duchi di Atri, una delle casate più importanti dell’allora Regno di Napoli, che dopo una lunga reggenza passo a quello d’Italia e quindi la storia che ha portato alla Repubblica, già nel 1813 Comune di Castellalto.
La visita al borgo permette tutt’oggi di immergersi in un’atmosfera densa di contenuti culturali ma allo stesso tempo circondata di verde creando una piacevole atmosfera di benessere.

Castelbasso,  frazione del Comune di Castellalto

Uno dei borghi più suggestivi d’Abruzzo, come vedetta sul fluente corso del fiume Vomano, guardando contemporaneamente il massiccio del Gran Sasso e le calde acque dell’Adriatico. Il centro storico si caratterizza per il suo inestricabile fascino dettato dalla bellezza di un borgo abbracciato dalla natura e protetto da imponenti scarpate, realizzate con ciottoli di fiume e consistente materiale recuperato in loco, ma negli ultimi anni la vera spinta attrattiva è stata quella di ospitare all’interno di uno spazio medievale così rigoroso e ricco di storia, momenti dedicati all’Arte, ossia di far concorrere l’antico con il moderno attraverso tutta una serie di iniziative che hanno visto la partecipazione dei più gradi artisti di fama internazionale e le più alte opere della Storia dell’Arte Italiana. Con il proficuo impegno della Fondazione Malvina Menegaz, il Palazzo Clemente diventa sede di Mostre lodevoli ed iniziative qualitativamente alte che coinvolgono tutti gli spazi, in particolar modo cantine del borgo in un coinvolgente connubio di sensazioni piacevoli dettate tanto dall’edilizia antica quanto dalle più alte espressioni della modernità. Questa splendida location ha accolto e ripercorso la vita del noto artista e inventore della Metafisica in Arte, Giorgio De Chirico, il taglio della materia di Fontana, i maestri della Pop Art, l’ingegno di Mimmo Paladino attualmente tra i principali esponenti della Transavanguardia, l’Arte Informale di Alberto Burri, una pregevole misticanza di cultura che arricchisce corpo ed anima, antichi saperi e nuovi colori allietati da degustazioni delle note cantine locali, Cerulli, Irelli, Zenobi etc, tra le migliori interpreti di un vino prodotto da secoli e vanto indelebile del territorio e della sua forte e rara biodiversità.

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